Buie d’Istria (Buje)

L’antica vedetta romana lungo la via Flavia

servizio di Massimo Barbo
foto di Chiara, Giuliano e Massimo Barbo

Cenni storici, notizie e curiosità:

Le origini di Buie si perdono nella preistoria quando il colle fu probabile sito di un castelliere successivamente occupato da una trib di Catali conosciuto come Bulya. Divenne Foro Romano con il nome di Bulia o Bullea e si venne a trovare in un punto strategico della via Flavia. Testimonianze medievali parlano di Castrum Bulgia, Bugia, Bugle e Castrum Uvege. Fu sottomessa dai Bizantini e divenne parte della contea di Aquileia per divenire libero comune nel 1257. Dal 1294 Buie combatté infinite guerre contro Pirano per la contesa di territori mentre nel 1630 la città fu sterminata dall’epidemia di peste. La storia di Buie è strettamente legata alla storia istriana della Serenissima che, una volta caduta, vide passare Buie all’Impero Austro-Ungarico e divenire parte della Contea di Trieste. Nel 1918 fu annessa al Regno d’Italia e nel 1945 divenne il punto nevralgico della Zona B del Territorio Libero di Trieste la cui amministrazione era affidata alla Jugoslavia. Con il trattato di Osimo Buie fu definitivamente annessa alla Jugoslavia e con la disgregazione di quest’ultima entrò a far parte del neonato stato della Croazia. L’annessione alla Jugoslavia comportò un massiccio esodo di italiani autoctoni che svuotò quasi completamente Buie.

A Buie, comune croato nel quale vige il bilinguismo croato-italiano, vivono ancora oggi molti italiani che colloquialmente utilizzano l’antica parlata istro-veneta.

Ogni anno da oltre un secolo (tradizione purtroppo interrotta nel 2020 e nel 2021 a causa delle restrizioni pandemiche), nel mese di settembre si svolge la “Festa dell’Uva” che deriva da un’antica usanza contadina rivolta a rendere omaggio alla campagna ed alle divinità per i prodotti della terra. Durante la manifestazione si svolge la spremitura dell’uva in un grande tino posto al centro della piazza ad opera di giovani ragazze che a piedi nudi danzano sopra gli acini procedendo alla lavorazione come avveniva un tempo. L’apice della produzione vinicola del buiese costituito dalla “mistela” un particolare vino da dessert derivante da una mistura di uva fresca e mosto fresco. (*)

Massimo Barbo – TuttoTrieste.net

La Piazza San Marco (oggi Kardelj)
con il Duomo di San Servolo (1754) e il campanile (1482):

Scorci di cittàvecchia:

La Chiesa di Santa Maria della Misericordia (1587) e campanile del 1654:

La Torre San Martino (1458):

La “Corte de Mocor”:

La Chiesetta di San Giuseppe in Crosera (XIV sec.):

La Chiesetta cimiteriale di San Martino (1598):

Il Museo di Buie:

Nell’aprile 2010 durante i lavori di ripristino del selciato dell’antica Piazza San Marco (oggi Kardelj) davanti e a fianco del Duomo sono state rinvenute svariate tombe risalenti a prima del XVI secolo con numerosi resti umani:

Bibliografia:
– Dario Alberi, “Istria, storia, arte, cultura“, Lint Editoriale – Trieste
– AA.VV. “, “Istria, Cherso, Lussino, guida storico artistica“, Bruno Facchin Editore – Trieste
– Gaetano Longo, (dis.Aldo Bressanutti), “Terra d’istria“, Lint Editoriale – Trieste
– Fabio Amodeo, “Tutto Istria“, Lint Editoriale – Trieste

ISTRIA
Storia, arte, cultura
di Dario Alberi

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