la prima storica intervista a Riki Malva

(di Massimo Barbo - pubblicata su "Il Meridiano, settimanale di Trieste e dintorni" del 24.01.2008)

 

CANZONI DA SBALLO CON QUEL PAZZO DI RIKI MALVA

Riki Malva (all’anagrafe Enrico Marchesi) è oggi uno dei maggiori esponenti della musica dialettale trash di Trieste con le sue proposte musicali divertenti, ricche di situazioni paradossali e piene di gag imbarazzanti tipiche di quella comicità tutta triestina.

risponde Enrico Marchesi

 

risponde Riki Malva

 

Come è nato il nome Riki Malva?

Il nome è nato assieme ad amici, volendo ricordare il vino malvasia.

 

Speta che finisso sto quartin e dopo te digo….glu glu glu…. e cossa no te vedi el bicer de malva?

 

Com’è nata l’idea di associare il dialetto triestino alle musiche di canzoni famose?

Tutto è nato assieme ad un gruppo di amici con i quali avevamo fondato nel 1998 I Scoverciai. Poi gli impegni di lavoro e varie vicissitudini hanno portato allo scioglimento del gruppo ma siccome io non volevo mollare mi sono impegnato autonomamente dando vita ad un nuovo personaggio. Fin dai tempi della scuola, mi sono sempre dilettato a cantare in dialetto triestino sulle arie di canzoni famose come fosse un gioco.

 

Un mezo de qua un mezo de la, no capivo le parole de l’aradio che sonava in piena e cussì me le inventavo.

 

 

A cosa si ispira Riki Malva per scrivere i suoi testi?

Descrivo normali situazioni quotidiane che molte volte vengono prese in considerazione troppo seriamente mentre io ricerco la loro parte comica portandola all’eccesso e creando situazioni paradossali.

 

A quei come ti che co i parla no i sa cossa che i disi e mi li ciogo pel fioco!

 

Recentemente è uscito il tuo ultimo cd “lupi del caos” dove tra le altre viene esaltata, in maniera allegorica, la gioia di bere dei triestini. Cosa pensi delle polemiche sorte quest’estate relativamente a questo tipo di canzoni?

Come dicevo prima cerco di portare all’esasperazione situazioni che spesso si vedono in città. Chi è stato a Trieste anche come turista a volte si sarà trovato di fronte a personaggi alticci che senza recare danno o pericolo alcuno si rendono vittime di situazioni imbarazzanti, suscitano simpatia ed ilarità per i loro comportamenti e il loro modo di parlare. Questo è un modo spiritoso di vedere la città e chi non riesce a coglierne il lato divertente è libero di non ascoltare questo genere di musica.

 

Ma che i vada tuti remengo. Bever forever e basta!

 

Oltre alle canzoni ora ci sono anche dei video in rete. Come è sorta questa nuova opportunità?

Sempre grazie ad internet ho conosciuto un gruppo di ragazzi triestini (i Robe Fatte Cacao) che si diletta a girare video e filmini amatoriali sul genere comico-demenziale. E’ stato un incontro importante perché c’è stata subito una grossa intesa tra noi che ci ha portato a realizzare insieme dei video bellissimi e divertentissimi.

 

Ma de che video te parli? No sarà miga sporchezi? Aaah no te disevi de quei s’ciopadoni dei Robe Fatte Cacao? Bela storia bela storia!

 

A cosa è dovuto il tuo successo?

Non è stata sicuramente una cosa ricercata poiché tutto è nato come un gioco ed oggi sapere che le mie canzoni sono ascoltate da moltissimi giovani e meno giovani mi gratifica tantissimo e mi sprona a continuare in questo che altro non è che un hobby.

Del resto le parodie sono sempre state accolte in modo entusiasmante da parte del pubblico anche a livello nazionale basti pensare a personaggi come Leone di Lernia e i Gem Boy.

 

Sul cesso? Sul cesso cossa? No xe bel parlar de coss’che mi fazo sul cesso! Aaaah sucesso? Xe sucesso perché xe sucesso! Bon basta dei!

 

Quanto ha influito internet per la crescita della tua popolarità?

Tutto è partito grazie all’amico Massimo.Grazie al suo www.tuttotrieste.net  ho avuto la possibilità di farmi conoscere a tutti i triestini in città e anche all’estero scoprendo così che internet è un modo fantastico per divulgare le proprie creazioni

 

Xe malamente, adesso i me zerca de tute le parti del mondo per darme lignade. Prima ciapavo solo de quei de Coloncovez e desso i me le daria anche in Australia.

 

Perché è difficile, in particolare a Trieste, sfondare nel mondo della musica?

Io sono l’ultimo che può parlare di musica e musicisti perché sono un autodidatta ed il mondo della musica triestina vanta un palmares di artisti molto più qualificati di me. Tuttavia come in ogni attività artistica Trieste è un po’ fuori dal mondo e per poter sfondare bisogna uscire dalle mura cittadine, non nel caso mio visto che mi rivolgo esclusivamente ad un pubblico locale.

 

Co te ga zento chili te sfondi e come!

 

Qual è la canzone del folklore triestina preferita da Riki Malva?

Non ci sono canzoni che mi hanno particolarmente lasciato un segno, è tutta la triestinità che si trova nei testi che mi piace, il mio sogno è che un domani almeno una delle mie canzoni possa diventare un cult della nostra città

 

Oh sole mio!      

Scusa ma non è una canzone triestina

Apunto, le altre no me piasi, xe bele solo le mie

 

A quale delle tue canzoni sei più legato e perché?

“W tuti i triestini” che appartiene al periodo dei scoverciai perchè è quella che ha avuto un grosso riscontro e che infine forse è tra le più belle che ho scritto.

 

Mi son sai ligado al botiglion… che no xe una canzon… xe propro el botiglion che go qua vizin!!

 

Che cosa ami della tua città?

La sua geografia, geograficamente parlando penso, anzi ne sono certo, sia una delle città più belle in assoluto.

 

Le betole, le osmize e le babe

 

Nella canzone "el dialeto" proponi di insegnare il triestino nelle scuole. Ritieni che i genitori non lo stiano insegnando ai loro figli?

No, si parla il triestino in genere anche nelle case ma io vorrei far conoscere le parole che non si usano più, parole che anch'io non conosco e che fanno parte della storia e della cultura di Trieste, nelle scuole dovrebbero insegnare il dialetto che si usava una volta, mi ha dato un pò fastidio chi ha interpretato questa canzone come un messaggio politico perchè riguarda tutti i triestini e la triestinità, di politico non c'è proprio nulla.

 

Bon....che domanda xe sta quà? un Triestin che no parla triestin no xe un triestin....ecolo ecolo...!!

 

Per concludere dove possiamo trovare le tue canzoni?

Oggi ho un sito tutto mio che si può trovare all’indirizzo www.rikimalva.4000.it dove sono scaricabili gratuitamente gli mp3 e anche alcuni video.

 

Te buti un mezo de malva e te canto tuto el repertorio laiv.

 

 

Questa intervista è stata pubblicata su

Il Meridiano settimanale di Trieste e dintorni

del 24 gennaio 2008

 

 

 

 



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