IL PARCO DI MIRAMARE

di Luciano Postogna

C’è una strada dove Barcola finisce
litoranea e lunga.
Chi porta a passeggio il cane,
chi perde tempo poiché ne ha troppo
e chi mostra corpi nudi al sole.

Poi il verde prevalente t’accompagna
verso l’asburgica tenuta
verso ricordi ottocenteschi:
carrozze con dame appariscenti,
cavalieri in divise ben tirate.

Bianco il castello che il mare bacia,
un veliero ancorato nella baia
e barche che la spola fanno.

Di Massimiliano, l’anima inquieta
vaga tra siepi e aiole,
eterea Carlotta segue
l’amato nei giardini ombrosi,
l’eternità gli unisce.

Un parco immenso di tempi che furono
colmo di mille emozioni.

I commenti sono chiusi.