ORAZIO BOBBIO

Orazio Bobbio nacque a Trieste il 30 agosto del 1946 e fin da giovanissimo intraprese l’attività teatrale nella propria città natale.

Nel 1963 entrò a far parte della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia dove partecipò all’allestimento di innumerevoli spettacoli fino al 1976 mentre nel 1973 e 1974  collaborò con la RAI di Trieste e Torino per la realizzazione di programmi televisivi e radiofonici.

Nel 1969 andò in scena con “I nobili ragusei”  di Marino Darsa nel Politeama Rossetti di Trieste appena restaurato, e questo segnò un punto fondamentale nella carriera artistica di Bobbio, trampolino dal quale partì l’allestimento delle fortunate commedie in dialetto triestino scritte da Carpinteri & Faraguna.

Nel 1976 assieme ad Ariella Reggio, Lidia Braico e Francesco Macedonio, fondò il Teatro Popolare “La Contrada” del quale ne fu il presidente oltre che uno dei principali attori. Da allora partecipò all’allestimento di svariati spettacoli di successo tra i quali ricordiamo:

“Un’ora d’amore” di Topol

“Buon Natale amici miei” di Ayckbourn

“La roccia e i monumenti” di Rosso di San Secondo

“Emigranti” di Mrozek

“Omobono e gli incendiari” di Frisch

“Centocinquanta la gallina canta” di Campanile

A Trieste Orazio Bobbio fu sempre particolarmente amato per i suoi ruoli nelle commedie in dialetto triestino:

“Due paia di calze di seta di Vienna”

“Marinaresca”

“Co’ ierimo putei”

“Quela sera de febraio”

“Putei e putele”

“Sette sedie di paglia di Vienna”

“El mulo Carleto”

Il suo lavoro continuò con

“Non ti conosco più” di Aldo De Benedetti

“Antonio Freno” di Macedonio-Perno

“L’assente” di Bruno Maier

“Alida Valli che nel ’40 iera putela” di Claudio Grisancich

“L’americano di San Giacomo” e “un nido di memorie” di Tullio Kezich

“Il formaggio e i vermi” di Carlo Ginzburg diretto da Giorgio Pressburger.

Nel 2002 debuttò come regista in “Orient Express” e fu protagonista, assieme a Johnny Dorelli, della commedia “I ragazzi irresistibili” di Neil Simon per la regia di Francesco Macedonio.

Oltre all’intensa attività teatrale, Bobbio collaborò per moltissimi anni con il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste per la realizzazione dei Festival dell’Operetta e partecipò a numerose fiction televisive.

Orazio Bobbio è deceduto a Trieste il 15 settembre 2006 ed il suo ultimo lavoro sul palcoscenico è stato “Zente refada” di Giacinto Gallina mentre il suo ultimo lavoro come regista è stato “Xe bon l’oio de Dragosetti”, raccolta di letture sceniche ispirate alle Maldobrie.

Con la sua scomparsa venne a mancare a Trieste uno dei maggiori interpreti delle commedie in dialetto triestino oltre che un grandissimo cultore della parlata dialettale stessa.

Nel 2006 fu conferita alla memoria dell’artista il “Premio Triestinità” mentre il 7 settembre 2007  Il Teatro Cristallo di via del Ghirlandaio a Trieste, diventò il Teatro Orazio Bobbio. (*)

Massimo Barbo – TuttoTrieste.net

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